L’Unione Europea indaga sugli appalti di dispositivi medici in Cina, sospettando pratiche non eque. Ecco cosa sta succedendo.
L’Unione Europea ha dato il via a un’inchiesta sugli appalti pubblici di dispositivi medici in Cina, segnale di un crescente scontro commerciale tra le due potenze. Bruxelles teme che la Cina stia privilegiando indebitamente i propri fornitori nazionali, mettendo in atto politiche protezionistiche che potrebbero ostacolare le importazioni europee.
Gli effetti potenziali dell’indagine
La decisione di avviare indagini segue la rivelazione di possibili pratiche ingiuste da parte di Pechino, che includono offerte sospettosamente basse e non sostenibili per aziende orientate al profitto. Questa mossa potrebbe essere vista come un tentativo di garantire una concorrenza leale, ma la Cina ha prontamente criticato l’azione. Etichettandola come un segno di protezionismo che danneggia le sue imprese.
Se le indagini confermeranno le irregolarità, l’UE potrebbe limitare l’accesso delle aziende cinesi ai suoi mercati di appalti pubblici, un mercato che comprende tutti i 27 stati membri. Questa possibilità ha acceso ulteriori dibattiti sul futuro delle relazioni economiche tra UE e Cina, con Bruxelles che invita Pechino a discutere per risolvere le questioni in sospeso.
La risposta della Cina
Parallelamente, l’UE ha intensificato le indagini su altri settori, come le tecnologie verdi, dove la Cina è un giocatore dominante. Queste indagini riflettono una strategia più ampia dell’UE di ridurre la dipendenza dalle importazioni tecnologiche economiche, soprattutto in seguito alla crisi energetica scatenata dall’aggressione russa all’Ucraina.
La risposta della Cina non si è fatta attendere. Attraverso il portavoce del ministero degli Esteri, Pechino ha accusato l’UE di utilizzare i suoi strumenti commerciali per scopi protezionistici, minando la propria immagine di mercato aperto e libero. Queste affermazioni sollevano interrogativi sulla capacità dell’UE di mantenere un equilibrio tra protezione dei propri mercati e rispetto delle norme del commercio internazionale.
Questa la dichiarazione completa del portavoce cinese come ripreso da tgcom di Mediaset: “Ue si vanta sempre di essere il mercato più aperto del mondo, ma tutto ciò che il mondo esterno vede è che si sta gradualmente spostando verso il protezionismo. – Afferma con forza il portavoce – Esortiamo la parte europea a mantenere la sua promessa di apertura del mercato e concorrenza leale, a rispettare le regole dell’Organizzazione mondiale del commercio e a smettere di usare qualsiasi scusa per reprimere e limitare senza fondamento le imprese cinesi.“